venerdì 19 dicembre 2008

CON IL REBREATHER E' MEGLIO


Oramai molti di voi già sanno che mi immergo da qualche anno con il rebreather e solo in pochi hanno avuto modo di provarlo e apprezzare i vantaggi che lo stesso può apportarci durante le nostre immersioni.
In questi ultimi tempi mi sono dedicato alla promozione e alla didattica con il rebreather VOYAGER, con il quale ho già effettuato qualche centinaio di immersioni.
Ancora si avverte un certo tipo di riluttanza da parte di alcuni utenti, quando si affrontano discorsi inerenti ai rebreathers, considerate macchine infernali e pericolose, ma putroppo molte volte, certe affermazioni sono frutto dell'ignoranza, ovvero non conoscono a fondo tutte le caratteristiche di queste eccezionali attrezzature, ma innanzitutto non vuole essere compreso il maggior vantaggio fisiologico che può apportare il respirare con il rebreather, rispetto al circuito aperto.
In questi anni di attività didattica ho avuto modo di poter far cambiare idea a molte persone, e queste a loro volta hanno cominciato a parlar bene dei rebreathers dando una ventata di novità nell'ambito dell'industria subacquea.
Non importa con quale rebreather si vuole scendere in acqua, perchè la sensazione che si ha nel respirarci è sempre quella di una respirazione calda e morbida. Ovvio però che la gestione di un rebreather durante un'immersione si differenzia dal tipo di alimentazione utilizzata per il reintegro dell'ossigeno.
Io ho scelto un rebreather meccanico/manuale poichè ritengo che l'elettronica in acqua spesso può dare complicazioni, quindi preferisco gestire in modo diretto il tipo di miscela che respiro senza dover necessariamente passare in una situazione di emergenza per rischi di ipossia o iperossia.
Molti asseriscono che un rebreather a gestione elettronica sia più affidabile ma soprattutto più semplice nell'utilizzo, ma spesso la semplicità di utilizzo può cozzare con l'affidabilità.
Non voglio in questo post creare polemiche o alzare polveroni in merito al tipo di rebreather più affidabile, in quanto lo scopo di questo post è sensibilizzare i subacquei al fatto che respirare caldo e umido durante tutta l'immersione rende la stessa più sicura, rispetto ad una effettuata in circuito aperto, in quanto la disidratazione e la perdita di calore, sono due fattori determinanti la formazione di microbolle che potrebbero causare formazioni emboliche.
Studi del settore ci danno conforto e in questi ultimi mesi in collaborazione con il DAN Research si è cominciato a elaborare dati fisiologici importanti, che daranno per il prossimo futuro le direttive giuste per effettuare immersioni ancora più sicure, rispetto ad oggi.

NEWS

Vi rammento che la Gravity Zero è una ditta che oltre a produrre mute stagne si occupa di distribuzione di altri marchi di prestigio della subacquea tecnica.
Per avere maggiori informazioni vai al sito http://shop.gravityzero.it/?locale=106

HO CAMBIATO PELLE


Ho cambiato pelle, ma durante le mie immersioni sarò sempre asciutto e caldo con la nuova muta stagna di Gravity Zero.
Il sogno di tutti i subacquei è quello di fare delle belle immersioni al massimo del confort e possibilmente quando queste si fanno d'inverno con la temperatura dell'acqua sempre vicino ai 10°C è opportuno equipaggiarsi con attrezzature valide, ma soprattutto resistenti nel tempo.
Io ho scelto di immergermi tutto l'anno con la muta CNX FZ della Gravity Zero, e grazie anche all'utilizzo del rebreather Voyager della HBT, le mie immersioni sono sempre calde e sicure.
Da provare ragazzi!! 
Per info vai al sito http://www.mutastagna.com/